Gli Argomenti della Rete Regionale Calabria di Argomenti 2000

Sabato, 6 Luglio, 2024

La rete regionale Calabria di Argomenti 2000, nata appena sei mesi fa, ha mosso i primi passi nel provare ad analizzare l'attuale situazione sociale e politica in cui versa il Paese, in particolar modo la Calabria. Un cammino in salita, nel solco tracciato da un disegno di legge sull'autonomia differenziata, da poco divenuto legge, che ha catturato la nostra attenzione e destato preoccupazione.  Dimostrazione, comunque, del nostro tentativo di obiettività è stato il titolo che abbiamo scelto per il documento sull' autonomia differenziata: Autonomia (così) differenziata: non è questo il tempo. Non alzata di scudi a prescindere, per il banale e sciocco gusto di dire no a qualsiasi riforma, come può accadere, ma richiesta di ascolto, confronto, di ingresso gratuito nel merito della e delle questioni.

Non il tempo per confondere, distrarre, strumentalizzare, mentire all’uomo. Nel caso specifico ai cittadini tutti. Tempo, invece, da impiegare in modo intenzionale, per fare ammenda, in modo serio e responsabile, di tutto ciò che finora non ha funzionato in termini di proposta politica, avanzata dalle diverse forze di partito a livello nazionale e regionale, e di risposta altrettanto politica da parte dei cittadini calabresi attraverso il loro modo di partecipare al bene comune. Tempo di stare insieme nel Paese e nel contesto europeo. Tempo di essere società solidale e non un “posto” in cui l’esercizio della democrazia sia una continua competizione e lotta senza quartiere per la tutela degli interessi a danno dei poveri. Tempo di riconciliazione tra pensiero politico e azione politica.

Per dare ancora più voce alle nostre ragioni, lo scorso 26 giugno abbiamo organizzato una videoconferenza pubblica dal tema “Autonomia differenziata: gli Argomenti che fanno la differenza”.

Quali questi Argomenti?

Visione di Paese, amicizia politica, cultura politica, linguaggio, perché più che in ogni altro sistema politico, la democrazia è il suo linguaggio. Un linguaggio che distrae, confonde, strumentalizza, in cui prevale l’io e non il noi, non favorisce la partecipazione.

L’ astensionismo, non per continuare a recepirlo come dato ormai scontato e immutabile, ma per ricordare quanto possa essere problematico che una maggioranza di governo, quella che può lasciare segni importanti sulla nostra pelle e sul nostro vissuto, sul valore e sul ruolo delle istituzioni, sia in realtà una maggioranza scaturita dalla minoranza degli italiani che si sono recati al voto.

Preziosissimi gli interventi degli amici relatori intervenuti nel merito delle questioni in campo: Luciano Rocca, componente della Rete regionale Calabria, che ha tracciato il lungo cammino dell’autonomia differenziata e Salvatore Scalzo, funzionario europeo, invitato a condividere la sua esperienza di già candidato a sindaco nella città di Catanzaro. Salvatore Scalzo ha offerto una prospettiva utile per contemperare la valorizzazione di un Sud orgoglioso con gli strumenti necessari a farlo crescere sempre di più, anche nella capacità di distinguere i limiti esterni allo sviluppo da quelli interiori, di cui tutti noi siamo portatori sani.

Nelle nostre mani abbiamo la fragilità di un Paese che ha smarrito le premesse. L’immagine, per intenderci, è quella di un uomo che, dopo aver costruito una grande casa, non ricorda più il criterio a cui si è affidato per dividere gli spazi interni in un determinato modo. Egli guarda il risultato del suo lavoro ma non lo riconosce, gli sfugge continuamente il senso.

Le reti regionali di Argomenti 2000 possono e devono, rispettando la missione propria dell’associazione, aiutare il Paese a ritrovare le premesse smarrite, favorendo l’elaborazione di un pensiero nuovo sulle cose, critico, universale, collaborando anche a tutte le iniziative in campo: dalla conoscenza e diffusione del Libro Bianco al sostegno delle due proposte di legge di iniziativa popolare, elaborate insieme alle ACLI: la prima sulla trasparenza dei finanziamenti ai partiti, la seconda per combattere disaffezione e astensionismo.

Mi sia consentito, in conclusione, un pensiero rivolto soprattutto ai cattolici presenti e non in associazione, nel momento in cui la 50° Settimana Sociale è alle porte: non è più il tempo, in realtà non lo è mai stato, di essere semplice manovalanza pastorale. Questo è il tempo di essere servi, secondo la logica del Vangelo, ma non servili. La postura che terremo sarà forma e sostanza del nostro procedere per il bene comune.